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Gentile (Italia Viva): "Piantato un seme che andremo ad annaffiare"

La campagna elettorale di Anna Maria Gentile si è conclusa con un bottino di 609 voti che l’hanno resa la seconda candidata più suffragata nella circoscrizione di Bari per la lista “Italia Viva”. Un risultato di tutto rispetto, frutto di una campagna elettorale che ha visto la presenza a Noci del candidato governatore Ivan Scalfarotto e dei Ministri Elena Bonetti (Pari Opportunità e Famiglia) e Teresa Bellanova (Politiche Agricole). Abbiamo "chiacchierato" con lei di questa prima esperienza elettorale oltre i confini nocesi.

"Italia Viva" non riesce a sfondare in Puglia. Come giustifica il risultato?

Prima di rispondere voglio congratularmi e fare gli auguri a Lucia Parchitelli per l’ottimo risultato. L’augurio che faccio a Lei da donna, è che la sua presenza e il suo lavoro nel Consiglio Regionale possano portare frutti al nostro territorio, poco considerato da chi l’ha preceduta negli ultimi decenni. Tornando alla domanda, sapevamo bene che sarebbe stato difficile, che stavamo scalando “l’Everest a piedi nudi” come ci diceva il nostro candidato presidente Ivan Scalfarotto. A ciò si deve aggiungere una profonda avversione soprattutto in Puglia verso il nostro leader Matteo Renzi. Ricordo che Italia Viva è un partito nato un anno fa, dove le figure dirigenziali provinciali, così come previste da Statuto, sono state nominate solo pochi giorni prima dell’inaspettato lockdown. Questo ha determinato un netto rallentamento nello strutturarsi e radicarsi nei territori e sappiamo tutti che le elezioni regionali si preparano con tempi molto più lunghi.

Lei è la seconda candidata più votata nella circoscrizione di Bari.

Grazie a tutti miei elettori, donne e uomini che hanno mantenuto la schiena dritta, nonostante tutto, ed hanno creduto nella nostra visione fondata su talento, meritocrazia e rapporto paritario tra uomo e donna, continuando a credere in me.  A Noci ero schiacciata da due grossi blocchi ma credo di essermi difesa più che bene: non solo ho confermato il consenso ricevuto alle Amministrative, l’ho incrementato, e questa volta non c’era una squadra alle spalle. Un grazie particolare va a mio marito Giovanni, a mia sorella e agli amici più cari che non mi hanno mai lasciata sola.

Cosa le rimane di questa esperienza?

È una esperienza che rifarei. Era importante esserci con il coraggio delle idee ed in piena libertà, per dare la possibilità a chi non si riconosceva, come noi, in ciò che proponevano gli altri schieramenti in campo, di poter esprimere il proprio sacrosanto diritto di voto.  Partivamo da zero, non mi sento di dire di aver vinto e ancor meno di aver perso nonostante il risultato complessivo. Abbiamo piantato un seme che andremo ad annaffiare perché diventi una pianta che col tempo possa portare frutti. È stata un’esperienza che comunque mi ha arricchito tanto, dal punto di vista politico e soprattutto umano, che mi faciliterà nelle scelte future guardando il quotidiano da più punti di vista e non dando tante cose per scontate. Un’esperienza che ha continuato ad insegnarmi che nella vita avere coraggio non è da tutti. 

Obiettivi per il futuro?

Continuare a lavorare con spirito di servizio ed abnegazione per la mia comunità.

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